Il caffè ci tiene svegli?

“Quando il caffè fu per la prima volta introdotto nelle città europee nel diciassettesimo secolo, la gente era disgustata dal suo colore e dal suo odore. Si lamentarono che maleodorava e lo considerarono bitume per i tetti. Ma dopo che sperimentarono il suo effetto stimolante, la bevanda fu presto proclamata un miracolo della natura. Gli storici registrarono questo fenomeno senza accorgersi dell’ironia di ciò che stavano scrivendo. La caffeina è, dopotutto, una droga psicoattiva, e gli esseri umani tendono a desiderare ardentemente le sostanze che alterano il loro stato come la caffeina, la morfina, la nicotina, e la cocaina. Infatti, tutti questi alcaloidi sono chimicamente correlati e, pur avendo effetti molto differenti fra loro, sono tutti veleni.” (Caffeine Blues, Stephen Cherniske) Il caffè secondo la macrobiotica è una bevanda estremamente Yin. Infatti è un prodotto tropicale, dove c’è un clima molto caldo (molto Yang) e dove la natura, per creare equilibrio mette a disposizione cibi molto rinfrescanti (molto Yin). Gran parte degli italiani prende il caffè per stare svegli …o per andare in bagno! Ed ecco che ci incoraggiano: “Mai più senza caffè”! Nel libro di Carlo Guglielmo, “Il grande libro dell’Ecodieta” possiamo leggere: “Il caffè ha un effetto iniziale di stimolo su organi yang come il cuore, il sistema nervoso e la ghiandola surrenale. Prima li stimolerà ma nel tempo li indebolirà o li sederà. [..] Stimola anche la parte yang di un organi yin (intestino crasso) stimolando l’evacuazione. Tuttavia, nel tempo questo stimolo si tradurrà in perdita di tono.” Ora, queste sono informazioni e, chi vuole, può scegliere di essere consapevole sugli effetti del cibo…E può decidere di conseguenza. Del resto, esiste il libero arbitrio: si può scegliere se diventare liberi o continuare ad essere schiavi delle dipendenze e delle abitudini.

Ma, come dicevamo, è una scelta. E, nel caso si decidesse di cambiare, non deve essere una proibizione! Né tanto meno una rinuncia. Non avrebbe senso, altrimenti. E’ semplicemente un cambiamento…difficile da concepire e, soprattutto e spesso, da accettare, per chi non l’ha intrapreso. Questo perché ancora schiavo delle proprie abitudini e dei meccanismi perversi in cui siamo intrappolati in questa società… meccanismi di cui non siamo, per lo più, neppure consapevoli. E quando avremo intrapreso il cambiamento, proprio per non essere schiavi delle abitudini e non avere proibizioni di sorta (del resto, il fine è pur sempre la libertà suprema!), sentiamoci liberi di berci, ogni tanto, un caffè … ma che sia buono, del commercio solidale!