Le alghe

Sono verdure di mare un po’ dimenticate. Di fatto, venivano un tempo utilizzate. Le possiamo ritrovare in qualche piatto della tradizione dei alcuni paesi costieri.

Quali sono le loro proprietà? Sono ricche di sali minerali (tra cui lo iodio) e hanno effetto chelante: contengono una buona percentuale di acido alginico, che si lega ai metalli pesanti accumulati nell’organismo e ne permette l’eliminazione.

E’ bene essere prudenti con l’uso delle alghe (in quanto contengono iodio, come anche il pesce) in caso di ipertiroidismo o per coloro con alti livelli di anticorpi antitireoglobulina. Questo valore viene utilizzato per valutare le patologie autoimmuni della tiroide (toroidite di Hashimoto), ovvero quando il sistema immunitario attacca per errore se stesso (nella fattispecie, la propria tiroide). La tireoglobulina, la proteina che immagazzina lo iodio, è infatti tanto più antigenica (cioè induce la formazione di anticorpi) quanto più iodio contiene. Le alghe (così come anche il pesce) non sono invece controindicate nel caso siano alti solo gli anticorpi contro altre proteine tiroidee (antitireoperossidasi).

Di seguito alcune alghe utilizzate nella cucina macrobiotica.
Agar agar o kanten: utilizzato come addensante. Utile nella preparazione di gelatine / mousse.
Kombu: utile per ammorbidire alcuni cibi (come ad esempio i legumi: in ammollo e cottura).
Wakame: uno degli ingredienti principali della zuppa di miso. Utile in caso di ipertensione arteriosa.
Nori: utilizzata per la preparazione del sushi.